lunedì 31 gennaio 2011

FINALMENTE DUE RIGHE SUL "GABIAN"



SOPRA LE RIGHE

TRA LE PIEGHE DEL MONDO

DIVIENE MITO

In un mondo di rocce irte e frastagliate qualcuno s’è costruito un personaggio. A 123 ani dalla morte ancora se parla, all’epoca ne parlarono anche i giornali. I monti del Cimonèga erano il “paradiso” di Mariano Bernardin detto “el Gabian”.

Parliamoci chiaro: oggigiorno non sarebbe certo un esempio positivo.

Ma quando il personaggio diviene aneddoto, significa che il suo profilo è ormai decantato, e depurato dalle tare caratteriali diviene leggenda positiva.

Sono contento se Erri Deluca ha dato nuova vita al Gabiàn, noi ci attaccheremo come sanguisughe al Peso della farfalla”, perché non scivoli nell’oblio la memoria di quell’esempio discusso di scaltra cialtroneria.

In fondo, “el Gabian” può rappresentare per molti un degno alter ego: una impavida risolutezza fa da sfondo ad una visione della vita sopra le righe, un passo più in là, un appiglio più su, aspetto che contraddistingue solo chi è in grado di disegnare nuove vie.

“Bubu” Demenech, racconta che disperse tra le cenge di Cimonéga si trovano ancora le pòste del Gabiàn usate per la caccia la camoscio; sulla cima del Piz di Sagrón, una targa in bronzo cita il suo nome come primo conquistatore (con C. Tomè e T. Da Col -1877-).

La memoria del paese ne racconta invece le imprese, ed il compito attuale è quello di salvaguardare questo lembo di storia che porta con se una certa dose di sana suggestione.

El vola el Gabian

el vet da lontan

el missia le carte ma mai a so dan

M.S. 18.12.2010

1 commento:

Alex ha detto...

I paesaggi e le atmosfere di Sagron Mis, riescono in modo unico e fantastico, ad alimentare sogni ed estrosità. Già vedo El Gabian volare alto e distante dall'ordinarietà, così come respirare in quelle vallate, non può che indurre a pensieri diversi ma così appaganti.